DR. ARMANDO MASSARA

Patologie Craniche

TUMORI CEREBRALI:
Meningiomi Cerebrali

I meningiomi cerebrali sono principalmente tumori benigni che originano dalle cellule dell’aracnoide, una delle membrane che rivestono il cervello. Rappresentano il 25% dei tumori intracranici e colpiscono solitamente adulti tra i 30 e i 70 anni, con una maggiore incidenza nelle donne. I sintomi sono specifici della sede del tumore e correlati alla sua dimensione. In base alle dimensioni della lesione, il tasso di crescita, la localizzazione e l’effetto massa, può essere spesso indicato un intervento di exeresi. Queste lesioni, molto frequentemente benigne, hanno confini ben definiti e consentono spesso la completa rimozione chirurgica, che offre le migliori possibilità di cura.

Metastasi Cerebrali

I tumori che si diffondono al cervello da una neoplasia primaria situata in altri organi del corpo sono indicati come tumori cerebrali metastatici. Sono tra i tumori cerebrali intracranici più frequenti. Questi tumori sono una complicanza comune dei tumori sistemici e un’importante causa di morbilità e mortalità nei pazienti. I sintomi di esordio più comuni sono cefalea, vomito, deficit neurologici e crisi epilettiche. Il trattamento varia a seconda delle dimensioni e del tipo di tumore, della sede primaria del tumore maligno, della sua estensione sia locale che nel resto del corpo (stadiazione), della salute generale dell’individuo e della presenza di altri problemi medici significativi. Tra gli obiettivi del trattamento chirurgico vi è quello di ottenere una chiara diagnosi istologica, alleviare i sintomi, migliorare la funzionalità e controllare il cancro e la sua localizzazione satellite all’interno del cervello.

Neurinoma del Nervo Acustico

Il neurinoma o schwannoma del nervo acustico è una neoplasia benigna che si sviluppa dal nervo vestibolare nell’angolo ponto-cerebellare (orecchio interno). In questa sede il nervo vestibolare viaggia in stretti rapporti con il nervo acustico e il nervo facciale, quest’ultimo deputato all’innervazione della muscolatura del volto.
Con un approccio chirurgico mirato e personalizzato, si possono trattare efficacemente, preservando la funzionalità della muscolatura facciale del paziente.

Gliomi Cerebrali

I gliomi sono il tipo prevalente di tumore primitivo cerebrale negli adulti, rappresentando il 78% dei tumori cerebrali maligni. Derivano da cellule di supporto del cervello, chiamate glia. Essi possono variare nel grado di malignità, con forme benigne o maligne. Gli astrocitomi e gli oligodendrogliomi sono alcuni tipi di gliomi. Questi tumori possono colpire persone di diverse età, dai giovani adulti alle persone di mezza età. Il glioblastoma è il più aggressivo e pericoloso di tutti i tumori cerebrali ed è più comune nelle persone di età compresa tra 50 e 70 anni.

I tumori cerebrali (sia primitivi che metastatici, benigni o maligni) di solito sono trattati con chirurgia, radioterapia e/o chemioterapia da soli o in varie combinazioni.

MALFORMAZIONI VASCOLARI:
Aneurismi Cerebrali

Gli aneurismi cerebrali sono dilatazioni patologiche delle arterie del circolo intracranico. Possono essere congeniti o causati da fattori esterni come traumi o infezioni. La rottura di un aneurisma può causare emorragie intracraniche, definite emorragie subaracnoidee, potenzialmente gravi o addirittura fatali.
Le principali localizzazioni degli aneurismi includono l’arteria carotide interna e il circolo anteriore del cervello. L’incidenza di rottura è relativamente bassa negli aneurismi di piccole dimensioni ma richiede un’adeguata gestione medica per prevenire le complicanze.

Il trattamento neurochirurgico o endovascolare di un aneurisma, quando indicato, prevede la sua esclusione dal circolo intracranico annullando quindi il suo rischio di rottura. L’intervento neurochirurgico prevede l’applicazione di una clip in titanio sul colletto dell’aneurisma.

Malformazioni Artero-Venose

Le malformazioni artero-venose (MAV) sono anomalie vascolari congenite del cervello. Si manifestano quando una o più arterie si collegano, senza interposizione di capillari, a un gruppo di vasi sanguigni patologici chiamato “nidus”, con scarichi venosi “arterializzati”. Questa condizione può comportare rischi di emorragia cerebrale.

La prevalenza delle MAV è stimata in 18 casi ogni 100000 persone e circa due terzi delle MAV si manifestano prima dei 40 anni di età. Le MAV possono variare in dimensioni e localizzazione e vengono classificate in base a diversi parametri per determinare il trattamento più adeguato. Il trattamento chirurgico è spesso la soluzione più radicale e può essere anticipato da un trattamento endovascolare per ridurre gli apporti arteriosi al nidus della MAV. In alcuni casi selezionati la radiochirurgia è una valida alternativa.

Angiomi Cavernosi

L’angioma cavernoso o cavernoma è una lesione costituita da vasi sanguigni anomali di varie dimensioni, a pareti sottili e localizzato nel sistema nervoso. Queste malformazioni dei vasi sanguigni possono localizzarsi a livello del tessuto cerebrale, del midollo spinale, delle meningi o a livello del tronco encefalico e dei nervi cranici. Sono una condizione non rara con un’incidenza di circa lo 0,5% nella popolazione. Sebbene la causa precisa sia sconosciuta, si pensa che siano malformazioni congenite e talvolta possono essere associati ad altre angiomatosi.

I portatori di un angioma cavernoso sono spesso totalmente asintomatici. La manifestazione clinica più frequente è la crisi epilettica e corrisponde a un sanguinamento, spesso contenuto, del cavernoma. Sulla base della sintomatologia associata, dimensione e sede, può essere indicato un intervento di asportazione chirurgica.

Fistole Artero-Venose Durali

Le fistole artero-venose durali (FAVd) sono malformazioni vascolari caratterizzate da una connessione anomala tra un’arteria e una vena, situata nella dura madre, uno dei tre strati che compongono le meningi. Questa diretta comunicazione può causare un sovraccarico pressorio nelle vene coinvolte, aumentando il rischio di emorragie cerebrali. Nonostante le cause precise non siano ancora chiare, si sono osservate correlazioni con malattie cardiovascolari, pregresse craniotomie e trombosi dei seni venosi durali. Le FAVd possono localizzarsi sia nel cervello che nel midollo spinale. Spesso può essere indicato un intervento chirurgico o endovascolare.

CONFLITTI NEUROVASCOLARI:
Nevralgia Trigeminale

La nevralgia del trigemino è caratterizzata da un dolore che colpisce tipicamente il volto e la mandibola anche se a volte può interessare l’area intorno al naso e sopra l’occhio.

Sebbene il disturbo possa verificarsi a qualsiasi età, è più comune nelle persone di età superiore ai 50 anni. È più comune nelle donne e può causare effetti negativi anche sull’aspetto relazionale del paziente. Si manifesta con dolore lancinante o elettrico in una o più delle tre divisioni del nervo trigemino. Gli attacchi nevralgici possono essere scatenati anche dal leggero contatto sulla pelle, in situazioni come lavaggio del viso e dei denti, rasatura, sorridere, parlare o soffiarsi il naso. Solitamente, la nevralgia trigeminale è causata dal contatto tra il nervo e un’arteria cerebellare, ma in alcuni casi può essere correlata a altre patologie come la sclerosi multipla.

Se i farmaci si sono rilevati inefficaci nel trattamento della nevralgia, ci sono diverse procedure chirurgiche che possono aiutare a controllare il dolore. La decompressione microvascolare consiste nell’esposizione microchirurgica della radice del nervo trigemino e nella risoluzione del conflitto tra nervo e vaso sanguigno.

Emispasmo del Nervo Facciale

L’emispasmo del nervo facciale è un disturbo caratterizzato da contrazioni involontarie e intermittenti dei muscoli della faccia in modo unilaterale. Questi spasmi possono interessare le palpebre, la fronte, le guance e persino la parte anteriore del collo. La causa principale è spesso il contatto tra un vaso sanguigno e il nervo facciale, che porta a irritazione e conseguenti spasmi. Altre possibili cause includono tumori o anomalie del tronco cerebrale.

TRAUMI CRANICI E RELATIVI ESITI:
Ematoma Subdurale/Extradurale

Gli ematomi subdurali ed extradurali acuti sono condizioni gravi che possono verificarsi a seguito di un trauma cranico. L’ematoma subdurale si forma tra il cervello e la membrana esterna che lo avvolge (dura madre), mentre l’ematoma extradurale si sviluppa tra la dura madre e il cranio stesso.
Possono esercitare pressione sul cervello, provocando mal di testa, confusione, deficit neurologici o coma. Il trattamento prevede spesso un intervento chirurgico per rimuovere il sangue e ridurre la pressione intracranica. La diagnosi tempestiva e l’intervento adeguato sono essenziali per limitare i danni e favorire una pronta ripresa funzionale del paziente.

L’ematoma subdurale cronico invece è un’entità nosologica distinta che riguarda soprattutto le persone con più di 65 anni. Spesso è causa di un trauma cranico di lieve entità che però conduce alla formazione di una raccolta di sangue nelle settimane successive. L’ematoma può raggiungere dimensioni considerevoli e causare deficit neurologi e stato confusionale. In questo caso l’intervento chirurgico consiste nel praticare un piccolo foro cranico, craniostomia, per consentire l’evacuazione dell’ematoma.

Ematoma Intraparenchimale

Gli ematomi intraparenchimali sono accumuli di sangue nel cervello causati dalla rottura di un’arteria cerebrale conseguentemente a un picco ipertensivo o a una patologia cerebrale sottostante. Possono comprimere il tessuto cerebrale circostante, provocando sintomi come mal di testa, deficit neurologici, coma o exitus. La diagnosi precoce con imaging cerebrale è fondamentale. Il trattamento può includere interventi chirurgici per evacuare l’ematoma e controllare la pressione intracranica. Terapie personalizzate e riabilitazione possono migliorare la qualità di vita del paziente nel lungo termine.

Cranioplastica

La cranioplastica è una procedura chirurgica mirata a ricostruire e ripristinare la volta cranica dopo traumi, malformazioni congenite o interventi chirurgici. Durante l’intervento vengono utilizzati materiali biocompatibili per ricostruire la forma e l’integrità del cranio. L’obiettivo è non solo quello di curare l’aspetto estetico, ma anche di proteggere il cervello e migliorare la funzionalità del paziente. Un approccio personalizzato è fondamentale per adattare la procedura alle esigenze individuali del paziente e garantire risultati ottimali. In casi selezionati si può ricorrere a modelli in stampa 3D custom.

La cranioplastica può contribuire significativamente a migliorare la qualità di vita e la salute generale del paziente, consentendo un recupero più rapido e una migliore reintegrazione sociale.

MALFORMAZIONI E DISTURBI DEL CIRCOLO LIQUORALE:
Malformazione di Chiari

Le Malformazioni di Chiari sono considerate patologie congenite, sebbene siano state diagnosticate anche forme acquisite. Consistono in anomalie del cervello alla giunzione del cranio alla colonna vertebrale. La prevalenza nella popolazione generale è stimata intorno a 1 soggetto su 1000 e la maggior parte dei casi sono riscontri occasionali.

Le Malformazioni di Chiari sono classificate in quattro tipi, di cui il tipo I è il più frequente e il tipo IV la forma più grave e rara.

La Malformazione di Chiari di tipo I si sviluppa durante lo sviluppo fetale ed è caratterizzata da uno spostamento verso il basso delle tonsille cerebellari sotto il forame magno nel canale spinale cervicale. Questa dislocazione può ostacolare il normale flusso del liquido cefalorachidiano e causare anche siringomielia.

I sintomi più frequenti consistono in: dolore intenso alla testa e al collo, alterazione della sensibilità nella parte superiore di tronco e braccia, perdita di forza muscolare in mani e braccia, spasticità, vertigini, problemi di equilibrio.

Il trattamento delle Malformazioni di Chiari e dipende molto dal tipo esatto di malformazione e dall’evoluzione dei sintomi o della morfologia.

La malformazione di Chiari tipo I sintomatica o con siringomielia può beneficiare di un trattamento chirurgico di decompressione osteo-durale.

Idrocefalo

L’idrocefalo è una condizione patologica caratterizzata da un’eccessiva raccolta di liquido, chiamato liquor, all’interno dell’encefalo, più precisamente nei ventricoli.

L’idrocefalo normoteso, noto anche come idrocefalo comunicante o idiopatico dell’anziano, insorge tipicamente nei pazienti di età superiore ai 60 anni. I sintomi possono essere molto simili a quelli della demenza di Alzheimer, con cui deve essere fatta una diagnosi differenziale.

Si presenta tipicamente con la triade sintomatologica di disturbi della deambulazione, disturbi cognitivi (in particolare della memoria) e incontinenza urinaria.

Il trattamento chirurgico consiste nel drenare l’accumulo di Liquor in altre cavità del nostro organismo, solitamente in quella addominale. Il drenaggio avviene impiantando una valvola a livello retroauricolare in modo tale che aspiri liquor da un ventricolo cerebrale e lo dreni, grazie a un tubo sottocutaneo con cui è collegata, nella cavità addominale. Una volta inserito il sistema di valvola e cateteri, questo non verrà più rimosso (a meno di malfunzionamenti) e rimarrà per tutta la vita.

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